Santa Maria Novella è la grande chiesa domenicana situata all’ingresso del centro storico di Firenze, di fronte alla stazione che porta lo stesso nome. La sua facciata, che unisce elementi gotici alla parte superiore progettata da Leon Battista Alberti, rappresenta uno dei primi esempi riusciti di architettura rinascimentale applicata a una facciata di chiesa.
All’interno, la basilica conserva importanti cicli di affreschi (tra cui la Cappella Tornabuoni e la Cappella Spagnola), capolavori come la Trinità di Masaccio e crocifissi di Giotto, oltre a un insieme di chiostri e spazi museali accessibili ai visitatori.

Da non perdere

  • La facciata di Alberti (armonia rinascimentale su base gotica).
  • La Trinità di Masaccio (affresco pionieristico della prospettiva).
  • La Cappella Tornabuoni (ciclo di Ghirlandaio) e la Cappella Spagnola (Andrea di Bonaiuto).
  • Il Crocifisso di Giotto e altri arredi liturgici di rilievo.
  • I chiostri e il museo del complesso, con opere conservate e oggetti restaurati.

Descrizione della chiesa

Il volume interno di Santa Maria Novella segue un chiaro impianto basilicale: una vasta navata centrale affiancata da navate laterali, un transetto e un coro che ospita la cappella maggiore (Tornabuoni). Le grandi arcate e i pilastri scandiscono lo spazio, mentre la policromia in bianco e nero degli archi e delle colonne conferisce una sobria solennità. La luce filtra da alte finestre, alcune del XV secolo.
Lungo gli spazi laterali si trovano cappelle private riccamente decorate da famiglie fiorentine, che conservano cicli narrativi ben leggibili.

La cappella Tornabuoni, a destra del coro, offre un esempio di pittura narrativa raffinata di Domenico Ghirlandaio e della sua bottega (fine XV secolo); è celebre per la chiarezza delle scene e per la qualità dei ritratti contemporanei raffigurati.
La « Cappella Spagnola » (Cappella Strozzi, di Andrea di Bonaiuto) sviluppa un vasto programma allegorico e teologico che illustra la gloria dell’ordine domenicano.
Nelle vicinanze, la celebre Trinità di Masaccio, nella cappella Brancacci, segna una rivoluzione pittorica grazie all’uso coerente della prospettiva lineare e alla solidità dei volumi.

Le opere mobili e scultoree — crocifissi, stucchi, pale d’altare ed elementi della sacrestia — completano l’esperienza e mostrano la continuità della produzione artistica fiorentina dal XIII al XVI secolo. I chiostri adiacenti e il museo permettono di vedere opere spostate per motivi di conservazione (pannelli, sculture, elementi decorativi) e offrono un contesto monastico favorevole alla comprensione del luogo. L’insieme resta accessibile al pubblico con percorsi a pagamento e orari che variano a seconda della stagione.

Panoramica storica

Il complesso di Santa Maria Novella si sviluppa fin dall’arrivo dei Domenicani a Firenze (inizio del XIII secolo); i lavori della nuova chiesa si protraggono dal XIII al XV secolo, dando origine a un edificio in cui si sovrappongono tradizioni gotiche e innovazioni umanistiche. La facciata inferiore e la struttura medievale precedono l’intervento di Alberti (metà del XV secolo), che realizza la parte superiore e adatta il linguaggio classico alle proporzioni della chiesa.

Nel corso dei secoli, Santa Maria Novella diventa un luogo di prestigio per famiglie e confraternite che finanziano cappelle e cicli decorativi (Tornabuoni, Strozzi, Rucellai). Tra XIV e XV secolo, la basilica accoglie artisti di primo piano — Giotto, Masaccio, Ghirlandaio, Filippo Lippi — e svolge un ruolo centrale nella diffusione delle novità artistiche e teologiche. L’insieme ha attraversato periodi di restauro ed episodi drammatici (in particolare i danni delle alluvioni e, nel XX secolo, campagne di conservazione), fino ad affermarsi oggi come un complesso museale aperto al pubblico.

Dove si trova Santa Maria Novella a Firenze

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